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29set

Standing ovation per Fratello Gerardo a Materdomini, Doto (Associazione Tanino): “Emozione indescrivibile”.

Sabato scorso, il Teatro San Gerardo del Santuario di Materdomini ha ospitato una delle serate più attese del cartellone culturale autunnale. La compagnia Tanino ha messo in scena Fratello Gerardo, dramma in tre atti scritto dall’avvocato e storico delicetano Mattia Iossa nel 1984, sotto la regia di Gaetano Doto, che ha interpretato anche il ruolo del protagonista. L’appuntamento, sostenuto dal Comune di Deliceto e voluto dal rettore del Santuario padre Serafino Fiore, ha registrato il tutto esaurito. In sala, oltre a numerosi fedeli, anche appassionati di teatro e cittadini arrivati da diversi paesi limitrofi. Lo spettacolo ha ripercorso i passaggi centrali della vita di San Gerardo Maiella, figura cara non solo ai devoti ma a un pubblico molto più ampio. La giovinezza a Muro Lucano, il trasferimento a Deliceto, l’esperienza tra i redentoristi, fino alle calunnie che lo segnarono, sono stati portati in scena con un equilibrio che ha alternato momenti drammatici e passaggi più leggeri. Quindici attori hanno dato voce ai personaggi che hanno accompagnato Gerardo nel suo percorso umano e spirituale. La madre Benedetta, la sorella Brigida, fratello Leonardo, il padre spirituale Carmine Fiocchi e i confratelli redentoristi sono apparsi sul palco contribuendo a costruire una narrazione corale. Oltre venti persone, tra interpreti e tecnici, hanno lavorato alla realizzazione, confermando la solidità della compagnia Tanino, da anni impegnata in diverse produzioni. Il pubblico ha seguito con attenzione ogni scena, sottolineando con lunghi applausi i momenti più intensi. Alla fine della rappresentazione la sala si è alzata in piedi per una standing ovation che ha emozionato gli attori. Molti spettatori hanno definito l’esperienza unica proprio per la cornice in cui si è svolta, il teatro interno al Santuario che custodisce le spoglie di San Gerardo. Per Gaetano Doto, regista e protagonista, quella di Materdomini è stata una tappa particolare. “Interpretare San Gerardo non è mai semplice, perché non si tratta di un personaggio letterario ma di un uomo realmente vissuto che milioni di persone venerano e amano. Ho avvertito timore, ma anche il desiderio di raccontarlo nella sua umanità. Non volevo restituire un’immagine idealizzata, ma un uomo capace di vivere con radicalità la fede”. Il regista ha raccontato la sua emozione personale. “Portare questo lavoro a Materdomini era un piccolo sogno che coltivavo da tempo. Quando ho recitato sul palco, sapendo che pochi metri più in là riposano le spoglie di San Gerardo, ho provato una commozione difficile da spiegare. Alla fine della serata non sono riuscito a trattenere le lacrime”. Doto ha sottolineato anche il valore del testo originale di Mattia Iossa. “La scrittura di Iossa è ancora attuale. Ci guida con equilibrio, alternando momenti drammatici e passaggi più leggeri, senza mai perdere la profondità. Penso che il segreto stia proprio nella capacità di rendere Gerardo vicino al pubblico di oggi, non una figura lontana ma un giovane che ha vissuto la sua fede con spontaneità”. Determinante per la buona riuscita della serata è stato il sostegno del rettore padre Serafino Fiore, che ha creduto con forza nell’iniziativa. Altrettanto importante il patrocinio del Comune di Deliceto, che ha accompagnato la compagnia in questo percorso. La collaborazione tra istituzioni civili e religiose ha reso possibile un evento che ha unito teatro e comunità. La replica di Materdomini si inserisce in un cammino che la compagnia Tanino porta avanti dal 2022. In quell’anno l’opera era stata ripresa dopo la prima edizione curata dall’Associazione Culturale Delicetana nel 2004. In poco tempo il lavoro ha raccolto nuove repliche e un seguito crescente di spettatori. Il percorso continuerà nelle prossime settimane. Il 18 ottobre la compagnia sarà al Teatro Comunale di Lacedonia, ospite del cartellone diretto da Maurizio Giannetta. È già in programma l’ipotesi di ulteriori repliche nel 2026, anno in cui ricorrerà il trecentesimo anniversario della nascita di San Gerardo Maiella, una ricorrenza che prevede numerose celebrazioni. Doto ha spiegato che ogni rappresentazione porta con sé qualcosa di diverso. “Il contatto con il pubblico cambia il ritmo e le emozioni. A Materdomini ho percepito un’attenzione particolare, quasi un silenzio che ci ha accompagnati scena dopo scena. Per noi attori è stato un segnale forte, perché ci ha fatto capire che il pubblico stava vivendo insieme a noi quello che raccontavamo”. La serata di Materdomini ha dimostrato come il teatro possa diventare strumento di memoria e riflessione. Fratello Gerardo non ha offerto soltanto uno spettacolo, ma un’occasione per rileggere la vita del santo con occhi contemporanei. La storia di Gerardo Maiella, a distanza di tre secoli, continua a parlare e a stimolare nuove forme di racconto.

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