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L’inaugurazione della nuova sede dell’associazione Huma – Noi ci siamo di Castelluccio dei Sauri, avvenuta domenica scorsa, è stata vissuta come un momento di comunità, più che come una semplice cerimonia ufficiale. L’evento si è aperto con la celebrazione della santa messa, durante la quale padre Freddy ha condiviso la sua esperienza personale, segnata dalla fuga dalla guerra civile in Indonesia e dall’aiuto ricevuto dall’Unicef nei momenti più difficili. La sua testimonianza, segnata da dolore e speranza, ha ricordato ai presenti il valore concreto della solidarietà. Alla celebrazione hanno preso parte anche diverse associazioni del territorio, a cui è stata dedicata una preghiera di Papa Francesco come segno di riconoscenza per l’impegno quotidiano. Subito dopo, la comunità si è ritrovata nei nuovi spazi della sede per la benedizione e per il taglio del nastro, di colore fucsia. Una scelta che, come hanno spiegato i promotori, intende richiamare il coraggio e la capacità di guardare oltre le difficoltà. Accanto all’associazione, in questa giornata, c’erano due figure significative: la dottoressa Daniela Poggiolini, presidente del centro di formazione Ikos di Bari, e la dottoressa Alfonsina De Sario, presidente provinciale dell’Unicef di Foggia. La loro presenza ha rafforzato il senso di collaborazione che si intende costruire nei prossimi mesi, con progetti comuni dedicati alla crescita personale, alla formazione e al sostegno ai più piccoli. Rina Capobianco, presidente di Huma, ha sottolineato la volontà di radicare questo nuovo percorso nel territorio. “Non inauguriamo solo una sede fisica. Inauguriamo uno spazio che vuole essere punto di riferimento per chi cerca ascolto, formazione e strumenti per affrontare la vita con consapevolezza. La nostra idea è che una comunità cresce quando riesce a condividere esperienze e competenze”. L’incontro è stato anche occasione per annunciare la collaborazione strutturata con Ikos e Unicef. “Abbiamo scelto di avviare nuove progettualità insieme a realtà che da anni lavorano con serietà. Ikos rappresenta un punto di eccellenza nella formazione. Unicef porta con sé una storia di impegno concreto per l’infanzia. Crediamo che queste sinergie possano tradursi in iniziative capaci di avere un impatto reale”. Il pomeriggio inaugurale era stato preceduto da un incontro dedicato alle Costellazioni Familiari Sistemiche Evolutive, pensato come momento di riflessione e avvio del percorso che ha portato alla cerimonia. La presidente Capobianco ha voluto rimarcare che l’associazione non guarda solo alle proprie attività interne. “Il nostro obiettivo è costruire rete. Vogliamo che Huma diventi un luogo di incontro per associazioni, professionisti e cittadini che condividono la stessa idea di comunità inclusiva. Ci interessa lavorare sulle fragilità, ma anche sulle potenzialità delle persone e dei territori”. Il taglio del nastro fucsia, semplice ma carico di significato, ha simbolicamente unito tre realtà: Huma – Noi ci siamo, Ikos e Unicef. Un gesto che ha dato l’avvio a un percorso comune. La giornata si è conclusa in un clima partecipato, con la consapevolezza che questa nuova sede rappresenta un punto di partenza. Non solo un luogo fisico ma un progetto che guarda al futuro, con la convinzione che la collaborazione e la costruzione di legami possano rafforzare il tessuto sociale e offrire nuove opportunità al territorio.
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